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L’anno 2025 non sarà ordinario per la sostenibilità e l’impatto sociale

Il 2025 non sarà un anno ordinario per chi ha deciso di dedicare la propria vita di studio, ricerca, azione e divulgazione ai temi della sostenibilità e dell’impatto sociale. Da molto tempo ormai, l’ultimo giorno dell’anno porta con sé un bilancio di crisi legate al cambiamento climatico sempre più gravi, di nuove instabilità e minacce geopolitiche, di conflitti sociali mai sanati, di disuguaglianze crescenti e di forme di esclusione che incidono sempre sugli stessi. A questo, nel 2025, si aggiunge un’inquietante aria di riflusso, di nuovo e compiaciuto cinismo, di disillusione sui temi della sostenibilità e dell’impatto. Quasi che la difficoltà e talvolta l’impossibilità di migliorare lo stato del pianeta e della società potessero giustificare la rinuncia e l’abbandono della speranza.

Ciò si spiega certamente con il ciclo strutturale delle emozioni, che al tempo dei grandi entusiasmi fa seguire sempre il tempo della disillusione, con il ciclo politico che oggi premia il populismo conservatore che si nutre di scetticismo e di scorciatoie semplici, con un’interpretazione vuota e opportunistica dei temi ESG da parte di molti attori del sistema economico, ma anche con grandi errori della politica che ha colpevolmente deciso di ignorare coloro che, nella società e nel mondo produttivo, mandavano forti e frequenti segnali di sentirsi esclusi dalla transizione verde.

Per far fronte a ciò, il 2025 della sostenibilità dovrà essere segnato da due parole: integrità ed equilibrio. Integrità di ciò che si fa, del perché lo si fa e di come si misura cosa si fa; equilibrio nel tenere conto delle istanze vere che vengono dall’economia reale, dal mondo produttivo e da chi percepisce, legittimamente, che il dividendo sociale della transizione verde non sia distribuito equamente.

Per questo motivo, ci sembra importante concludere il 2024 guardando indietro a ciò che abbiamo fatto e avanti verso quello che potremo fare.

Il 2024 segna la fine del decennale della nascita di Tiresia, il centro di ricerca della School of Management del Politecnico di Milano dove si studia come l’innovazione, la finanza e i modelli di impresa possono contribuire a generare un impatto positivo per la società e per il pianeta. Il 2024 conclude anche il terzo anno di vita di Triadi, la società spin-off del Politecnico di Milano, che traduce la conoscenza generata da Tiresia in prodotti e servizi innovativi per accompagnare le imprese e le organizzazioni finanziarie a sviluppare approcci di sostenibilità generativa e trasformativa, realizzando impatti sociali e ambientali positivi.

Affrontiamo il 2025 orgogliosi del quinquennio che abbiamo alle spalle, nel quale siamo certamente molto cresciuti e molto migliorati.

Nel 2020 lavoravano in Tiresia 12 ricercatori, oggi siamo in 23 e complessivamente nel quinquennio oltre trenta ricercatori hanno lavorato con noi. Inoltre, Tiresia è un ecosistema multidisciplinare che comprende oltre 40 persone tra ricercatori di altri Dipartimenti e professionisti.

Abbiamo pubblicato oltre trenta lavori su riviste scientifiche internazionali e abbiamo presentato 75 lavori a conferenze scientifiche in tutto il mondo.

Abbiamo accompagnato oltre 3000 studenti ad acquisire una nuova cultura del management, per aiutarli a mettere la loro future professionalità e il loro sapere al servizio di una società più giusta e di un pianeta in cui vivere meglio e più a lungo. Lo abbiamo fatto prendendoci la responsabilità di gestire quattro corsi istituzionali del Politecnico di Milano, di cui uno in cooperazione con l’Università Bocconi e 6 Corsi Executive per la Graduate School of Management del Politecnico.

In questi cinque anni Tiresia ha attratto al Politecnico 5 milioni di euro attraverso oltre 100 progetti finanziati dalla Commissione Europea ed altri committenti pubblici e privati.

Oltre a ciò, è certamente motivo di soddisfazione ricordare che Triadi, l’anima di mercato di Tiresia, dal 2022, anno della sua fondazione, ha visto il proprio fatturato crescere costantemente con un tasso aggregato del 61%, fino a sfiorare il milione di euro nel 2024, cifra che si prevede verrà abbondantemente superata nel 2025. Ma è ancora più importante pensare che grazie al lavoro dei dieci giovani professionisti e ricercatori applicati che oggi lavorano in Triadi, 65 progetti di consulenza per oltre 40 clienti hanno profondamente cambiato il modo di interpretare la sostenibilità e l’impatto sociale di banche, fondi di investimento, imprese, organizzazioni internazionali, pubblica amministrazione e enti del terzo settore.

Questo è il contributo che crediamo di avere dato in termini di generazione di nuova conoscenza, di innovazione, di trasferimento di sapere, di costruzione di nuove sensibilità e chiavi interpretative nei nostri studenti, di cambiamento delle pratiche e dei modelli di riferimento nel management. Questo è anche ciò che intendiamo continuare a fare nel 2025 con rinnovata passione, consapevoli che ce ne vorrà moltissima per vincere il senso di resa e sconforto che abbiamo percepito crescere con l’anno che finisce.

Buon anno da Tiresia&Triadi

 

ph credits: Fabio Magnasciutti