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Avvenire | Microcredito fonte di sviluppo «L’impatto positivo è comune»

Microcredito fonte di sviluppo «L’impatto positivo è comune»

by Paolo M. Alfieri

Avvenire

 

Fa bene ai soggetti finanziati, ma non solo: il microcredito aiuta tutto l’ecosistema, secondo l’analisi d’impattoelaborata da Tiresia sui finanziamenti effettuati da PerMicro. L a giovane designer di origine senegalese, la neo piccola imprenditrice toscana, la studentessa che intende proseguire gli studi. Soggetti non bancabili, come tanti altri italiani inchiodati a un’etichetta che restringe orizzonti e speranze. Molti non hanno un conto bancario (è così per il 37% delle donne) e se anche ce l’hanno non possiedono le garanzie minime per accedere a un prestito. Giovani, donne e stranieri sono coloro che più di altri si trovano in questa condizione, una situazione che preclude il finanziamento per l’avvio di un’attività, un prestito per una piccola ristrutturazione o per l’iscrizione a un corso di formazione professionale, lo sviluppo di una piccola impresa. Proprio l’inclusione finanziaria, l’allargamento cioè della platea dei bancabili, è tra gli obiettivi del microcredito, attività che ha un impatto sociale positivo e che genera lavoro, oltre che maggiori introiti fiscali per le casse statali. Tra gli operatori più attivi del settore c’è PerMicro, punto di riferimento per famiglie e imprese non bancabili. In 13 anni, hanno spiegato ieri i vertici della società nel corso della presentazione di uno studio condotto insieme al centro di ricerca Tiresia del Politecnico di Milano, PerMicro ha aiutato più di 1.070 imprenditori e 7.054 famiglie a passare dall’essere non bancabili a bancabili, passando dall’erogare 1,5 milioni di euro nel 2009 a 26 milioni di euro nel 2021, con un incremento del 30 per cento annuo. «Abbiamo un ruolo complementare e non di sostituzione rispetto al sistema creditizio ha evidenziato Benigno Imbriano, ad di PerMicro . Il ruolo della microfinanza è determinante per le sfide dal sistema sociale. Noi i clienti migliori li cediamo: i nostri buoni clienti, sia famiglie che imprese, sono quelli che poi riescono a entrare nel sistema creditizio ordinario». Dalla sua nascita nel 2007 fino a fine 2023 PerMicro ha erogato in totale 37.498 crediti per un valore di oltre 300 milioni di euro, contribuendo a sostenere famiglie in difficoltà temporanea e favorendo la nascita e lo sviluppo di attività imprenditoriali in diversi settori. «I benefici dell’attività di PerMicro ricadono in due sfere: la prima individuale, la seconda comunitaria ha aggiunto l’ad Imbriano . Da un lato vi è la vita personale dei singoli che, insieme a PerMicro, accedono a servizi finanziari di base, imprescindibili nella vita quotidiana, e realizzano un proprio progetto di lavoro e di vita; dall’altro vi è il ritorno per la comunità: è stato calcolato, ad esempio, che per ogni 1,5 euro prestati da PerMicro, lo Stato riceve 1 euro in termini di maggiori entrate statali. La microfinanza si conferma dunque uno strumento determinante per affrontare le sfide del futuro: la riduzione delle disuguaglianze, l’inclusione sociale e il sostegno alle politiche occupazionali e abitative». La vulnerabilità e l’esclusione finanziaria colpisce non solo i migranti, ma anche fasce importanti di giovani, precari, lavoratori poveri, donne vittime di violenza. Nel solo 2023, PerMicro ha consentito l’accesso al credito a 3.128 progetti di vita, sia familiari (2.348, con somme tra i 3 e i 15mila euro) che imprenditoriali (780, in gran parte start up, con somme tra i 10 e i 40mila euro). In aumento sia l’assistenza alle micro e piccole imprese (+37% rispetto al 2022) per l’avvio o lo sviluppo delle attività, sia l’assistenza alle famiglie (+10% rispetto al 2022). «Il microcredito è una delle più potenti innovazioni finanziarie per l’inclusione e il contrasto alle diseguaglianze economiche ha sottolineato Mario Calderini, professore ordinario presso la School of Management del Politecnico di Milano e direttore di Tiresia . La misura dell’impatto sociale di questo strumento è un elemento costitutivo e imprescindibile del modello, non solo per una corretta rappresentazione del valore sociale generato, ma anche per migliorarne l’efficacia e la forza trasformativa sulla società». Si calcola siano oltre 3mila i nuovi posti di lavoro creati con l’assunzione di persone da parte degli imprenditori di PerMicro, mentre oltre 1.400 imprenditori sono passati da una posizione lavorativa precaria a una stabile. Per l’amministrazione pubblica, inoltre, l’impegno di PerMicro ha significato 132 milioni di entrate statali aggiuntive e 17,4 milioni di euro di riduzione della spesa pubblica.

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